Call for papers: XLIX Congresso dell’Associazione Italiana di Studi Semiotici, “Semiotica e turismo” (Milano, 1-3 ottobre)

Semiotica e turismo
XLIX congresso dell’Associazione Italiana di Studi Semiotici
Milano, 1-3 ottobre
In collaborazione con l’Università IULM


L’interesse del turismo per uno sguardo semiotico è certamente fuori di dubbio.
Il turismo ha rappresentato infatti (certamente fino all’inizio del 2020!) la prima industria culturale al mondo, una potente “macchina” di valorizzazione, comunicazione, condivisione e socialità. Ha fissato, spostato, costruito valori in modo talvolta esplicito e programmatico, nelle sue declinazioni di turismo solidale ed eco-solidale, turismo religioso, turismo della memoria…
Ha condizionato i nostri stili di vita ridefinendo le differenze fra tempo festivo e feriale, quelle fra diversi status sociali (con esperienze di massa ed esperienze esclusive), i valori del bello (dal gusto per l’etnico al kitsch) e del buono (buono da mangiare e da pensare, come nel turismo gastronomico); ha ridisegnato la mappa e il volto delle nostre città.
Ha sintetizzato in sé tutta la complessità della comunicazione, spostandosi dalle tradizionali guide turistiche a forme interattive di guide e consigli, naturalmente social, fino al ricorso alla realtà aumentata.
Con il suo insieme molto eterogeneo di testi, pratiche e discorsi ha costruito assiologie turistiche variabili nel tempo e nello spazio, contribuendo così a determinare fortune e sfortune di siti e territori.
Poi, con l’avvento dell’epidemia di COVID-19, questa potente macchina di senso è sembrata fermarsi. Le misure emergenziali adottate per il contenimento del contagio, in primis le restrizioni alla mobilità nazionale e internazionale e la chiusura delle frontiere, hanno stravolto il concetto stesso di viaggio. Siamo stati tutti costretti allo spazio delle nostre case, che si è allargato progressivamente ai i limiti delle nostre città, e poi dei nostri confini regionali. Lo spazio oltre-confine nazionale è diventato difficile persino da pensare, prima ancora che da varcare. Abbiamo iniziato a parlare di “turismo di prossimità”, scoprendo e inventando percorsi di esplorazione informati da valori diversi.
Anche alla luce delle profonde trasformazioni imposte dall’esperienza pandemica, lo sguardo semiotico può essere particolarmente strategico, per ripensare l’intera macchina di senso del turismo. Il turismo rimane evidentemente un potente spazio semiotico di traduzione e di costruzione di immaginari.
La semiotica ha già iniziato da tempo ad occuparsi di tutto ciò (dalla Guide Blue di Barthes a Jonathan Culler, fino a Ugo Volli, Maria Claudia Brucculeri, Isabella Pezzini e a tutti gli studi di
semiotica della città di Gianfranco Marrone).
In un ambito di indagine così è però quanto mai necessario il confronto con sociologi, antropologi, storici, letterati e studiosi di media, e interessante è l’incontro con gli operatori del settore.

Aree di interesse:

a) Turismo e valorizzazioni

  • Il turismo come costruzione di valori (turismo etico, sostenibile, ecologico, religioso…)
  • Il discorso turistico come spazio semiotico di traduzioni (intraculturali, interculturali, ecc.)
  • Tipicità, autenticità, genuinità come effetti di senso
  • Identità e stereotipi del discorso turistico
  • Overtourism, desemantizzazione dei luoghi, antiturismo: il turismo disforico

    b) Turismo e forme di vita
  • Spazi e pratiche di fruizione: siti turistici, luoghi di transito (stazioni, porti, aeroporti), strutture ricettive
  • Turismo e temporalità: quotidianità-routine-normalità vs eccezione-festività-turismo
  • Turismo e cibo
  • Semiotica delle passioni del turista/viaggiatore (estasi, shock, identificazione, distacco)

    c) Turismo ed estetica
  • Vecchie e nuove forme del kitsch (dalle cartoline a instagram)
  • Oggetti turistici (souvenir, valige, macchine fotografiche etc.)
  • La dimensione estesico-passionale nel fare turismo
  • Immagini e immaginari turistici
  • Il “brutto” e il “cattivo” nel turismo

    d) Turismo e narrazioni: scrittura, descrizioni, modelli
  • Turismo e memoria: luoghi comuni e modelli culturali (dall’invenzione della tradizione al dark e al disaster tourism di oggi)
  • Tourist writing (brochure, guide, merchandising, web, social, app…) e Travel writing (diari, resoconti, blog etc.)
  • Digital Tourist Telling e user generated content: raccontare gli spazi del turismo fra web 2.0 e web 3.0
  • Descrivere la città: lo spazio urbano nelle guide e nei resoconti di viaggio

Le proposte di intervento andranno inviate all’indirizzo mail dell’associazione
(info@associazionesemiotica.it) entro il 20.08.2021.
L’accettazione o meno delle proposte verrà comunicata entro il 03.09.2020.
L’abstract dovrà avere una lunghezza compresa tra le 1500 e le 3000 battute e dovrà contenere nome e afferenza del proponente, indirizzo mail, breve bibliografia e nota biografica.


Semiotics and Tourism
XLIX congress of “Associazione Italiana di Studi Semiotici”
Milan, October 1-3rd
In collaboration with IULM University

Tourism is doubtless an interesting field of analytical application for Semiotics.
Today, tourism can be considered not only as the first cultural industry in the world, but it should be understood also as a powerful “machine” for valorisation, communication, sharing meanings and social relations.
Moreover, tourism contributes to draw our imagery and the visual horizons in which we are immersed. Each of its declinations – namely “fairtourism”, “religioustourism”, “tourism of memory” – defines, transforms and builds up values, sometimes in a direct and programmatic way.
Tourism influences our lifestyles, as much as it redefines the difference between festive and ferial time. It rearticulates the social status system through the practice of either mass or exclusive experiences. It redefines the values as “the beautiful” (from the taste for “ethno” style to kitsch) and “the good” (e.g.: good to eat and good to think, as in food and wine tourism). Sometimes tourism redraws the maps of our cities.

The transformation of traditional tourist guides into interactive tools on social networks, along with digital advices and the use of augmented reality, reflect the current increasing complexity of communication. Thus, a very heterogeneous set of texts, practices and discourses establishes a variation of axiologies of tourism relating to time and space, contributing to the fortunes and misfortunes of places and territories.
In recent times, the advent of the COVID-19 pandemic seemed to stop this powerful machine of meaning. The emergency measures to contain the contagion – primarily the restrictions on national and international mobility – altered the very concept of travelling. We have all been forced into the space of our homes, which gradually expanded to the limits of our cities, and then to our regional borders. Any place beyond the border became even difficult to envisage.
We started talking about “proximity tourism”, that drove us to discover and create paths of exploration informed by different values.
On the grounds of the deep change forced by the experience of pandemic, the semiotic approach could be particularly effective for reconsidering the whole meaning system of tourism.
Tourism clearly remains a powerful semiotic space for translation and for the construction of imaginaries.
Semiotics already started to deal with all this phenomena (from Barthes’ Guide Blue to Jonathan Culler, Ugo Volli, Maria Claudia Brucculeri, Isabella Pezzini and all the Gianfranco Marrone’s urban studies).
However, in such a field of investigation, the encounter with sociologists, anthropologists, historians, writers and media scholars is more necessary than ever, along with the interesting discussion with the local operators.

Areas of interest:

a) Tourism and semiotic values

  • Tourism as a construction of values (ethical, sustainable, ecological, religious tourism…)
  • The tourist discourse as a semiotic space of translations (intracultural, intercultural, etc.).
  • Typicality, authenticity, genuineness as effects of meaning
  • Identities and stereotypes of the tourist discourse
  • Overtourism, desemantization of places, anti-tourism: the dysphoric tourism

b) Tourism and forms of life

  • Spaces and practices: tourist sites, transit places (stations, ports, airports), accommodation facilities
  • Tourism and temporality: everyday-routine-normality vs. exception-festivity-tourism
  • Tourism and food
  • Semiotics of tourist/traveller passions (ecstasy, shock, identification, detachment).

c) Tourism and aesthetics

  • Old and new forms of kitsch (from postcards to instagram)
  • Tourist objects (souvenirs, suitcases, cameras etc.)
  • The extended-passionate dimension in tourism
  • Tourist images and imagery
  • “The ugly” and “the evil” in tourism

d) Tourism and narratives: writings, descriptions, models

  • Tourism and memory: cliché and cultural models (from the invention of tradition to the dark and disaster tourism of today)
  • Tourist writing (brochures, guides, merchandinsing, web, social, app…) and Travel writing (diaries, reports, blogs, etc.).
  • Digital Tourist Telling: telling the spaces of tourism between web 2.0 and web 3.0
  • Describing the city: the urban space in guides and travel reports.

Proposals for intervention should be sent to the AISS email address (info@associazionesemiotica.it)
by 28.08.2021.
The acceptance of the proposals will be communicated by 30.09.2021.
It is mandatory to indicate in the abstract (1500 – 3000 characters long) the name and affiliation of the proposer, e-mail address, short bibliography and a biographical note.


Sémiotique et tourisme
XLIX congrès de Associazione Italiana di Studi Semiotici (AISS)
Milan, 1-3 octobre 2021
en partenariat avec IULM (Milan)

Que le tourisme puisse représenter un domaine de grand intérêt pour le regard sémiotique ne fait aucun doute.
Le tourisme a été (certainement jusqu’au début de 2020 !) la première industrie culturelle au monde, une « machine » puissante pour valoriser, communiquer, partager et socialiser.
Il a fixé, déplacé et construit des valeurs parfois de manière explicite et programmatique, dans ses formes de tourisme solidaire et éco-solidaire, tourisme religieux, tourisme de mémoire…
Il a conditionné nos modes de vie quotidiens dans la redéfinition des différences entre jours de fête et jours ouvrables, des différences entre plusieurs régimes de statut social (avec des expériences de masse et des expériences exclusives), des valeurs de la beauté (du goût de l’ethnique au kitsch) et du bon (bon à manger et à penser, comme dans le tourisme gastronomique) ; il a parfois redessiné la carte de nos villes.
Il a reflété en soi toute la complexité progressive de la communication, passant des guides touristiques traditionnels aux formes interactives de guides et de conseils, bien sûr sociaux, jusqu’à la réalité augmentée.
Un ensemble très hétérogène de textes, de pratiques et de discours a construit des axiologies touristiques qui varient dans le temps et dans l’espace, contribuant ainsi à déterminer les fortunes et les malheurs des sites et des territoires.
Ensuite, avec l’avènement de l’épidémie de COVID-19, cette puissante machine de sens a semblé s’arrêter. Les mesures d’urgence adoptées pour contenir la contagion ont bouleversé la notion même de déplacement, en premier lieu les restrictions à la mobilité nationale et internationale et la fermeture des frontières. Nous avons tous été contraints à l’espace de nos maisons, qui s’est progressivement étendue aux limites de nos villes, puis à nos frontières régionales.

L’espace national est devenu difficile à penser, avant même qu’à franchir. Nous avons commencé à parler de « tourisme de proximité », en découvrant et en inventant des parcours d’exploration inspirée par des valeurs différentes.
Aussi à la lumière des profondes transformations imposées par l’expérience pandémique, le regard sémiotique peut être particulièrement stratégique pour penser à nouveau l’entière machine de sens du tourisme. Le tourisme reste évidemment un espace sémiotique puissant de traduction et de construction des imaginaires.
La sémiotique a déjà commencé depuis longtemps à traiter tout cela (du Guide Bleu de Barthes à Jonathan Culler, en passant par Ugo Volli, Maria Claudia Brucculeri, Isabella Pezzini et toutes les études sémiotiques de la ville de Gianfranco Marrone).
Dans un domaine d’investigation comme celui-ci, cependant, le dialogue avec les sociologues, les anthropologues, les historiens, les écrivains et les spécialistes des médias est plus que jamais nécessaire, et la rencontre avec les opérateurs du territoire est autant intéressante.

Domaines d’intérêt :

a) Tourisme et valorisations

  • Le tourisme comme construction de valeurs (tourisme éthique, durable, écologique, religieux, etc.)
  • Le discours touristique comme espace sémiotique de traductions (intraculturels, interculturels etc.)
  • Typicité et authenticité comme effets de sens
  • Identité et stéréotypes du discours touristique
  • Overtourism, désémantisation des lieux, anti-tourisme : le tourisme dysphorique

    b) Tourisme et formes de vie
  • Espaces et pratiques d’utilisations : sites touristiques, lieux de transit (gares, ports, aéroports), lieux d’hébergement
  • Tourisme et temporalité : quotidien-routine-normalité vs exception-vacances-tourisme
  • Tourisme et gastronomie
  • Sémiotique des passions du touriste/voyager (extase, choc, identification, détachement)

    c) Tourisme et esthétique
  • Anciennes et nouvelles formes de kitsch (des cartes postales à Instagram)
  • Objets touristiques (souvenirs, valises, appareils photo, etc.)
  • La dimension esthétique-passionnelle dans le faire du tourisme
  • Images et imaginaires touristiques
  • Le « laid » et le « mauvais » dans le tourisme

    d) Tourisme et récits : écriture, descriptions, modèles
  • Tourisme et mémoire : lieux communs et modèles culturels (de l’invention de la tradition au tourisme noir et catastrophique d’aujourd’hui)
  • Tourist writing (brochures, guides, merchandising, web, social, App…) et Travel writing (agendas, rapports, blogs, etc.)
  • Digital Tourist Telling : raconter les espaces du tourisme entre le web 2.0 et le web 3.0
  • Décrire la ville : l’espace urbain dans les guides et les reportages

Les propositions de communication sont à envoyer à l’adresse électronique de l’association (info@associazionesemiotica.it) avant le 20.08.2021. L’acceptation ou non des propositions sera communiquée avant le 03.09.2021.
Le résumé doit comprendre entre 1500 et 3000 signes espaces compris et doit préciser les noms, le rattachement institutionnel de chaque auteur, l’adresse électronique, une courte bibliographie individuelle et une notice biographique.

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